sabato 19 febbraio 2011

Qui è troppo chiaro per dormire.. 2

Sono tornato indietro. All'origine della mia famiglia. In queste terre vaste e silenziose di cui erano pieni i ricordi dei miei antenati. I miei occhi sono accecati dal sole del Mediterraneo, dal riverbero delle pietre bianche e da un mare luminoso, intenso e fermo. Si devono ancora abituare a queste veglie boreali, alla luce che riempie le pareti bianche della mia stanza, disegnando figure mosse dal vento.
Ma ora sono qua. Alla fine della mia vita, dove tutto è cominciato, per cercare di ricostruire il passato.
Lo sento come un dovere, verso quelli della mia stirpe che per primi, due secoli fa, decisero di partire e di avventurarsi verso sud.
Possiedo di loro dei ricordi nitidi, quasi reali. Frutto dei racconti e delle mie fantasie di bambino. Era tale la curiosità, a quei tempi, che non vedevo l'ora che arrivasse una rara giornata di pioggia, nella mia Palermo, per sentire le gesta di quei lontani, giganteschi eroi descritte da mio nonno.
Ricordo per prima cosa i nomi. E' così che si raccontano le storie di famiglia: si parte dai nomi. Genealogie nordiche che con gli anni si sono addolcite nelle vocali dei nomi latini o greci attuali. Nomi che si sono mischiati e trasformati come il colore dei nostri capelli e dei nostri occhi.
Io sono Giovanni, ma mio padre era Guglielmo e mio nonno Tancredi.

2. continua -

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